Wednesday, 26 March 2008

at the beginning

L’origine divina dell’architettura segna, lungo i secoli, un percorso che circoscrive ciò che è l’incarnazione della fede, non solo cristiana. L’architettura segna popolazioni per secoli e millenni come gli egiziani, i greci e tutte le grandi credenze divine.

Architettura come gesto divino, sacro, al quale l’uomo riflette dall’esterno e prega quando ci si trova dentro. Come quando osserviamo un quadro e la nostra mente rimane abbagliata dalle linee così perfette con le quali comunichiamo.

Ma non sempre l’arte, e l’architettura, è composta da disegni le cui linee sono collegate tra loro in modo da formare una figura riconoscibile ai nostri occhi e che ci permetta di associare l’immagine che vediamo ad un elemento esistente, o esistito. Non sempre cogliamo l’essenza dell’opera quando la vediamo per la prima volta, può capitare che ci serve tempo per capire, per comprendere e immaginare ciò che un dipinto, un’architettura, vuole comunicare.

Un’opera d’arte a volte vuole comunicare terrore, miseria, sporcizia, può essere astratta o incomprensibile, può essere anche bella, dolce e tenera, feroce e bizzarra. Così un’opera architettonica si manifesta, come un’opera d’arte alla quale si aggiungono degli elementi molto significativi.

Il poter toccare la tridimensionalità di un’opera è un’occasione perduta per il dipinto che ha il puro scopo di impressionare. Il vivere l’architettura in prima persona e far si che entri a far parte della nostra vita come rifugio e liberazione della nostra mente e dei nostri spazi. All’interno di essa noi possiamo a nostra volta trovare del coraggio nel riadattare questo edificio, con egoismo, in modo da soddisfare le nostre pure esigenze. L’architettura quindi è arte, è comunicazione visiva e tattile, è sentimento.

Un sentimento molto delicato al quale dobbiamo prestare molta attenzione perché può caderci addosso da un momento all’altro, può perdere il suo vistoso e nascosto significato, può smettere di parlare con noi appena noi rinneghiamo la sua esistenza. Ma non smetterà mai di comunicare con ciò che le sta attorno ed  esprimere i suoi primordiali principi al contesto in cui vive.

L’architettura sconvolge, come un quadro in una stanza vuota, come un’aquila che vola, come io che mi guardo allo specchio.

Saturday, 8 March 2008

Eco - Friendly Competition

arcspace.com and ecolandnow.com, in collaboration with INBAR - International Network for Bamboo and Rattan, invite architects, designers and students to take part in an international competition at arcspace Island in the virtual community, Second Life.
The winners, selected by an international jury in Second Life and Real Life, as well as by public vote, will be invited to assist with the construction in China or Hawaii.