Saturday, 25 October 2008

Architettura come pensiero politico

Se la politica è il dare forma ad un sistema che ha come obiettivo la coesistenza tra le persone, si può dire che fare architettura è un atto puramente politico.

Essa - l'architettura - da forma a degli spazi abitativi che rispondono a delle esigenze umane.
Architettura come politica che discute e si interroga delle problematiche sociali attuali.

Il progetto è il risultato, per l'architetto, della sua politica.
Questo si pone al centro del dibattito sia prima della sua realizzazione, che successivamente, in quanto esso stesso è un mezzo ordinario e pubblico di attenzione.
Una sorta di pubblicità che condiziona l'intorno da esso descritto ed è condizionato.
Ha quindi una doppia funzione: da carattere e ne riceve.
Ne da tanto quanto esso è rapportabile con la città in cui si contestualizza e con cui si relaziona. Importante perchè diventa esso stesso parte della zona urbana, diventa un carattere tipologico e caratteristico che, inserendosi in un contesto urbano, va ad affrontare e risolvere problematiche locali e non - più estese -.
Riceve carattere dal momento in cui esso viene riprodotto sul foglio del progettista prima, e ne attira su di se molto di più quanto l'opera è compiuta.

Il contesto diventa quindi uno specchio sul quale noi ci riflettiamo in base a come esso è disposto e sul quale noi diamo dei segnali.
Quasi come se paradigmaticamente questo evocasse delle tensioni che si risolvono con il progetto stesso.
Architetture come la cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi, l'Unité d'Habitation di Le Corbusier, la No-Stop City, alla città offrono soprattutto il loro carattere unico e tipologico.

Ciò che spesso non passa tra i banchi universitari, e probabilmente in qualche studio, è che le architetture molto spesso non hanno un carattere universale in quanto, queste architetture sono caratterizzate da uno studio tipologico molto specifico che si adatta ad un contesto unico nel suo genere.

Non sempre è possibile ricondurci a delle opere per la loro formazione logica spaziale.
Molto spesso invece è possibile sfruttare la loro base teorica sulla quale si è andati a progettare, adottando dei possibili paradigmi che riappaiono ogni volta che si mette mano ad un nuovo progetto.

Architettura quindi come incontro di parti, puramente teoriche che sono legate a degli aspetti totalmente materiali.
Un atto puramente politico che asseconda le richieste della società con strutture e creando relazioni pubbliche tra le parti

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