Sunday, 16 November 2008

per chi l'architettura

Quando mi chiedono di parlare di architettura la domanda più frequente è il perchè di questa scelta, ma ultimamente mi chiedevano che cos'era per me l'architettura!
Ecco ci sono delle premesse da fare di fronte a questo interrogativo.
Soprattutto vorrei spiegare che (e a volte è difficile anche da dire ed esprimere con parole proprie) l'architettura, a mio parere è un modo di vivere, non è una materia che va sviluppata e approfondita, ma è tutt'altro perchè si tratta di un processo in continua evoluzione che non è fine a se stesso, ma che comporta delle conseguenze a piccola o a larga scala a più o meno persone esterne al progettista.
Architettura come processo quindi e non come situazione, perchè quest'ultima viene creata dalla prima attraverso una serie di operazioni, siano esse culturali o pratiche, che pongono la base ad un nuovo sistema, indipendente e a volte esso stesso fine a se stesso.
Possiamo quindi capire come, quando ci troviamo di fronte a delle opere di architettura, esse ci parlano e ci trasmettono la loro storia, la loro arte, la loro vita.
Un'architettura vista così è nata da un principio, da un sentimento o da un'idea di un progettista che la desidera e la vuole; e non tutti sono in grado di stabilire determinate condizioni di essere, determinate situazioni che siano in grado di instaurare un rapporto di tipo politico con ciò che gli sta attorno.

Ecco quindi che l'architettura, a mio parere, non è per tutti.
Se quanto detto è vero e se è vero quindi che l'architettura va amata e vissuta, cioè che nasce da un sentimento, è anche vero che non tutti possono praticarla.
Credo che un architetto vada a stabilire nuove condizioni in un luogo, nuovi archetipi, nuovi principi e nuovi modi, non facili da creare.

Saturday, 25 October 2008

Architettura come pensiero politico

Se la politica è il dare forma ad un sistema che ha come obiettivo la coesistenza tra le persone, si può dire che fare architettura è un atto puramente politico.

Essa - l'architettura - da forma a degli spazi abitativi che rispondono a delle esigenze umane.
Architettura come politica che discute e si interroga delle problematiche sociali attuali.

Il progetto è il risultato, per l'architetto, della sua politica.
Questo si pone al centro del dibattito sia prima della sua realizzazione, che successivamente, in quanto esso stesso è un mezzo ordinario e pubblico di attenzione.
Una sorta di pubblicità che condiziona l'intorno da esso descritto ed è condizionato.
Ha quindi una doppia funzione: da carattere e ne riceve.
Ne da tanto quanto esso è rapportabile con la città in cui si contestualizza e con cui si relaziona. Importante perchè diventa esso stesso parte della zona urbana, diventa un carattere tipologico e caratteristico che, inserendosi in un contesto urbano, va ad affrontare e risolvere problematiche locali e non - più estese -.
Riceve carattere dal momento in cui esso viene riprodotto sul foglio del progettista prima, e ne attira su di se molto di più quanto l'opera è compiuta.

Il contesto diventa quindi uno specchio sul quale noi ci riflettiamo in base a come esso è disposto e sul quale noi diamo dei segnali.
Quasi come se paradigmaticamente questo evocasse delle tensioni che si risolvono con il progetto stesso.
Architetture come la cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi, l'Unité d'Habitation di Le Corbusier, la No-Stop City, alla città offrono soprattutto il loro carattere unico e tipologico.

Ciò che spesso non passa tra i banchi universitari, e probabilmente in qualche studio, è che le architetture molto spesso non hanno un carattere universale in quanto, queste architetture sono caratterizzate da uno studio tipologico molto specifico che si adatta ad un contesto unico nel suo genere.

Non sempre è possibile ricondurci a delle opere per la loro formazione logica spaziale.
Molto spesso invece è possibile sfruttare la loro base teorica sulla quale si è andati a progettare, adottando dei possibili paradigmi che riappaiono ogni volta che si mette mano ad un nuovo progetto.

Architettura quindi come incontro di parti, puramente teoriche che sono legate a degli aspetti totalmente materiali.
Un atto puramente politico che asseconda le richieste della società con strutture e creando relazioni pubbliche tra le parti

Sunday, 19 October 2008

un perfetto innamorato

Vorrei provare a generalizzare un pensiero che ritengo molto attinente alla sfera sentimentale e lavorativa.

Vorrei provarci per capire anche come un sentimento possa condizionare e stimolare il nostro essere in quanto sensibile.

La percezione che noi abbiamo di una cosa "bella" (intendento per bella ciò che noi vediamo come stimolo a cui porre attenzione perchè ci fa provare piacere) ci porta a comportarci in modo diverso, curioso e sensibile nei suoi confronti.

Così come quando facciamo un lavoro che ci piace, noi affrontiamo le difficoltà in un modo comunque più passionale e vero. Anche quando si studia per esempio; se siamo di fronte ad un argomento interessante e che ci stimola, noi lo vediamo come un piacere, più che un dovere.

Così come quando ragioniamo di fronte a situazioni interessanti e provocanti, in un modo o nell'altro, la sensibilità che noi abbiamo nei loro confronti, ci porta ad avere decisioni più o meno differenti.

Così come un architetto quando cammina e si trova di fronte a qualunque edificio, materia, architettura materiale o meno, a qualunque pensiero e/o considerazione che riguardi ciò che lui studia, allora lui prova dei sentimenti che vanno oltre ad un semplice "tatto" razionale.

Alcuni possono chiamarla passione, ma la passione non è altro che il patire per un fine. Cioè sacrificarsi affinchè si possa raggiungere un determinato obiettivo, che può essere di qualsiasi genere e tipo.

Altri possono chiamarla amore.
Amore che viene provocato sono un unico aspetto che ha varie forme.
E' un amore "professionale" al quale ogni uomo deve corrispondere perchè sa che li trova sfogo e gioia.
E' un amore "personale" perchè riguarda solamente noi e nessun altro.
E' un amore "infinito" perchè non ha limiti di spazio o tempo.
E' un amore perfetto.

"sento vedo e sento
cos'è tutto ciò?è ciò che rende reale un pensiero
un'architettura è la realtà di un pensiero costruito con la ragione

la ragione di chi?
di un poeta
appunto
chi è questo poeta?
è il progettista che opera applicando la poesia alla razionalità
cos'è la poesia?
è il cuore
e cos'è il progettista?
un perfetto innamorato"

Thursday, 25 September 2008

il web

E' proprio vero che quando si è ammalati si scopre un altro mondo.
Almeno io sono fermo a letto da 3 giorni e già non vedo l'ora di uscire da quella porta per tornare a respirare un po' di aria non filtrata!

Di questi 3 giorni una cosa mi è rimasta abbastanza impressa e forse mi sto ponendo un dubbio stupido o quantomeno inutile; e cioè...navigando a destra e a manca, guardando siti web e blog, facebook vari, badoo, myspace...etc... si vedono 1000 volti diversi e 1000 sfacettature di persone che forse, a parlarne, non si noterebbero neanche.
Mi chiedo allora: non è che forse il fatto di rapportarci con il computer ci porta a liberarci di più? scriviamo più cose di noi stessi e a volte non ce ne rendiamo nemmeno conto.

Ma il fatto è che forse non ci rendiamo veramente conto di quanto questo possa influenzare il lettore. O meglio... sappiamo chi andrà a leggere ciò che scriviamo e sappiamo che influenza avrà su di essi?
Non è scontata come cosa visto che molte aziende, prima di assumere qualcuno, ricercano informazioni sul web delle persone, per esempio.

Ve lo siete mai chiesti? Alla fine ci troviamo di fronte ad un paradosso. Ci viene meglio sfogarci in queste pagine web. Non si parla per tutti naturalmente, ma visti alcuni blog in questi giorni, mi viene da pensare.

Filippo

Friday, 19 September 2008















...e quando ti capita di guardare il mondo che ti passa a fianco così veloce che, con un battito di ciglio, perdi un pezzo di quel nastro di immagini...

come se fossimo su un treno AV Venezia Torino. Questo treno ferma solamente a Venezia, Padova, Milano e Torino. Su questo treno che viaggia molto veloce in alcuni tratti, sembra il tempo passi così velocemente che ti sembra di esserti lasciato alle spalle qualche compleanno.
Invece, per fortuna, è tutta questione di percettività e impressione.
Se ne parla spesso in treno di queste cose, soprattutto se ti trovi di fronte gente un po' strana come capita sempre a me!
Oggi per esempio mi sono trovato con 2 signori molto allegri e sorridenti, italiani, che venivano dalle hawaii. Erano milanesi pure, vecchio stampo, ma avevano deciso di trascorrere la loro vita alle hawaii alla giovane età di 25 anni. Si sono sposati ed ora sono oltre i 30 anni di matrimonio.
Quest'oggi me li sono trovati di fronte...all'inizio si parla in inglese, perchè tra loro comunicano così...pian piano si scoprono e ti accorgi che l'italiano lo sanno molto meglio di quanto credessi (soprattutto se lei prende dallo zaino La Repubblica).

...passa così la prima ora di treno, simpaticamente.

Arrivati a Brescia e non ce ne accorgiamo che si riempie il treno. Loro 2 si spostano e arriva una ragazza, all'occhio mia coetanea. Saluta, si siede, scambiamo 2 parole, e poi si spara un techno house a palla con l'iPod. Io invece prendo il mio Mac e inizio a sistemare dei file che avevo dentro e dovevo per forza riordinare.

Arriviamo così a Verona!

Salta su una donna, favolosa (è ironico). Avete presente la classica Figlia dei Fiori 60 enne? E' lei! Inizia a fare discorsi strani, parolacce, canzoni. Bella voce, per carità. L'avrei buttata fuori dal treno subito.

Arriviamo a Vicenza, saluto la coetanea, gli hawaiani e la figlia dei fiori. Scendo dal treno.
Non trovo lei? Parliamo, le faccio gli auguri, prendiamo qualcosa da bere e ci salutiamo.

Esco dalla stazione. Aria.

Ebbene si. Sarà che Vicenza è la mia casa e conosco molte persone, ma riconosco che la vita si sta trasferendo di là, a Milano.
Un po' voluto. Un po' desiderato. Un po' meritato forse. Chi lo sa. Sta di fatto che sto bene così.

Mi manca una cosa sapete. Qualcosa di fisso. Mi rendo conto che con una vita simile non ho più amicizie solide se non con pochi, pochissimi, forse 1 o 2.
Manca un affetto e una vita quasi-sociale.
E' vero però che sto realizzando il sogno della vita.

Architetto...

...e chi è l'architetto? un perfetto innamorato.

E mi sto innamorando sempre di più.

Sta di fatto che quando torno a casa, qui trovo tutto ciò che Milano mi potrebbe dare. A Milano trovo tutto quello che vicenza mi darebbe.
Scelta di vita forse, un po' egoista. Non sempre l'egoismo è causa di scelte umane. A volte è proprio altruismo.

Perchè Milano? mi chiedono in molti.
Odio questa domanda. Perchè?
Perchè?
Guarda Milano e capisci. Chi è stato a Milano un solo giorno capisce il motivo di molte scelte fatte. Chi è stato a Milano sa comunque che la vita cambia, come citavo poco fa.

21 anni e mi faccio tutte queste paranoie, direte voi. Invece forse sono proprio quelli che non si fanno certi quesiti che sono paranoiati, almeno la vedo così.

Tra qualche anno rileggero queste pagine e mi rivedrò, cretino come sono e com'ero. Proprio come ora mi vedo bimbo e mi vedo allo specchio

Saturday, 13 September 2008

Milano è li

L'altro giorno mi hanno chiesto "com'è Milano?"
non è una domanda banale sapete? Milano in fondo è Milano.
Fa schifo, puzza, c'è una brutta aria, è sempre grigia, c'è traffico, c'è un casino di gente, devi stare attento a non sbattere e a non farti scippare il portafogli...un casino insomma...
ma Milano è Milano.
Un grande scrittore (Camillo Langone) una volta disse anche "Milano è li" rispondendo alla domanda "cosa ne pensa di Milano?".
Milano è proprio li perchè in fondo farà schifo, però senza Milano che Italia sarebbe?
A parte il fatto che non ci sarebbe nemmeno il Politecnico...e già quello sarebbe un disastro!

riporto un pezzo dell'articolo di Luca Doninelli sull'editoriale Tempi.

[...]e questo perchè? perchè milano è li. E' una cosa propria di Milano e solo di Milano: Torino non è li, Roma non è li, Napoli forse un po', ma non solo.
Basta aprire l'atlante per capire che Langone ha ragione. Aprilo, e li cosa c'è? C'è Milano.
Milano ha tante piazze. Non è vero. Ne ha una sola, che è talmente piazza e al tempo stesso talmente poco piazza che quasi non se ne può parlare. Si chiama Piazza Duomo.
E qui cominciano i problemi. il primo problema è proprio il Duomo, uno degli edifici più belli del pianeta Terra, probabilmente la chiesa più famosa del mondo. Notre Dame di Chartres, Saint Etienne di Bourges, sono forse anche più belle, ma il duomo di Milano è più famoso. E' li. Lo guardi e dici: è li. milano è la città del duomo. Sono una cosa sola: una cosa che è li.
Ora, tra duomo e Milano - tra queste due entità mistiche - c'è qualcosa che si chiama Piazza Duomo. C'è un pezzo di periferia, un pezzo di interland chiamato Piazza Duomo.
Essa è caratterizzata da una fermata del metrò rosso e di quello giallo che portano lo stesso nome.
C'è un lato pesantemente sabaudo, quello su cui si apre la famosa Galleria Vittorio Emanuele, e c'è un lato milanese stricto sensu - che dà sull'abside, dall'altra parte, fino a Palazzo Reale.Del lato che guarda in faccia al duomo, tra le vie Orefici e Mercanti, non val la pensa di parlare, tanto nessuno lo guarda, dal momento che gli sguardi sono tutti rivolti al [...]



Un po' banale e strano questo post, che però fa riflettere su una cosa che forse diamo per scontata.
Chi ha orecchie per intendere intenda.

Filippo

Sunday, 7 September 2008

Kahlil Gibran

Musica: tu ci hai insegnato
a vedere con l'orecchio e a udire con il cuore.

Friday, 5 September 2008

giovedì notte

Buonasera a tutti!
Quest'oggi ci sono grandi novità...da un pezzo non ne avevo e finalmente sono tornato a scrivere...
sapete, ogni tanto fa bene sfogarsi e scrivere scrivere scrivere...dare vita ai propri pensieri con delle lettere in modo che tutti possano leggere (naturalmente non si dice mai tutto...e poi bisogna considerare che sto blog lo leggeranno giusto 3 o 4 persone).

Scrivere vuol dire molto...per me significa dare un'espressione viva di un pensiero. Vuol dire anche dare sfogo ai propri istinti però...bisogna saper distinguere le cose...e pesarle correttamente.

Ma non voglio fare teorie sulla scrittura, non siamo qui per questo...

Oggi finalmente è arrivato il Macbook Pro che aspettavo...potrei farvi una recensione esaustiva su questo gioiello, ma mi limito a descriverne le caratteristiche piu' importanti...a partire dal monitor...è spettacolare. Risoluzione da 1680 x 1050 pixel...17 pollici con una luminosità quasi perfetta (dico quasi perchè nella parte inferiore del monitor si notano un pochino i led da cui proviene la luce).
Processore da 2,5 ghz intel core 2 duo con 6 mb di cache che si notano fin dal primo avvio.
La batteria che fa rimanere a bocca aperta...usandolo normalmente mi dura 4 ore! non avevo mai visto nulla del genere.
La chicca qual'è? la tastiera che si illumina con il buio...adorabile...era il mio sogno da quando ho preso per la prima volta in mano un computer...cioè a 4 anni.
il sistema operativo è molto ben fatto con utilities veramente belle e serie. la visualizzazione di immagini e documenti è ottima.
non ha segni negativi insomma!

tornando alla mia giornata...dopo il mac sono finito a Vicenza per trovare un amico...e tornando mi sono perso...alla fine mi son fermato ad un blocco dei carabinieri...ho chiesto loro "scusate...per schio?" e loro "patente e libretto"...che coglioni...

stasera invece mi sono trovato con laura...prosecchino in corso palladio e poi 2 ore di chiacchiere a ripetersi le nostre avventure...laura mollalo!!!

ed ora qui a sentire quella disperata Nadia che vive tra un mucchio di registi pazzi e lei che lavora fino all'1 di notte...

infine quel pazzo di andre con cui a volte mi confido...grande amico!

buonanotte a tutti!

filippo

Wednesday, 3 September 2008

un po' di vita a sto blog

E (non si inizia mai una frase con una congiunzione) finalmente sono tornato!
weeeeeeeee
:)

che balle invece...

Per l'80% delle persone sono sparito: morto, rapito, nascosto...chissà...
La vita va avanti, però prosegue stranamente.
Studio...e fin lì...nulla di speciale

Mi son preso un meritato riposo quest'estate!!! o meglio...ho passato il tempo a studiare...o meglio ancora...
mi sono occupato di me stesso.
Proprio così, ho deciso di occuparmi a me stesso, senza alternativa se non alle persone che mi cercano, quelle che hanno capito come sono. Per le altre evidentemente conto poco... o meglio...non sono interessate a interloquire con me.
Amen, come direbbe qualche santa persona.
Il mondo gira e più si cresce più ci si accorge che le apparenze sono sempre vane.


Qui a Milano sto trovando delle persone che mai avrei potuto immaginare, vedo e sento ogni giorno discorsi, parole, fatti ed eventi che mi rallegrano e mi eccitano la mente sempre più viva e vogliosa di studiare, conoscere, capire tutto sull'architettura.
Non sto sparando cazzate eh!!!

Ma il mondo gira, il mondo cambia.

Sarà la vita? Chi lo sa.
Qui nel mio appartamento va tutto in un modo migliore. Ho imparato a cucinare e quindi ad essere autonomo anche se ogni tanto i miei esperimenti escono non troppo perfetti :D
Amen

Questo post termina qui.
Avrei moltissime altre curiosità, fatti, avvenimenti da raccontare, ma tedierei la maggior parte.

Penso a me e a chi mi vuole

Friday, 29 August 2008

..poichè l'amore basta all'amore...

Un sentimento molto delicato al quale dobbiamo prestare molta attenzione perché può caderci addosso da un momento all’altro, può perdere il suo vistoso e nascosto significato, può smettere di parlare con noi appena noi rinneghiamo la sua esistenza.

Ma non smetterà mai di comunicare con ciò che gli sta attorno ed esprimere i suoi primordiali principi.

Questo bisogna capire.

L'amore non ha età, non ha razza e non ha tempo.
L'amore non ha bisogno di compassione, non ha bisogno di essere perdonato, capito, voluto, odiato, dovuto.
L'amore non va da chi non se lo merita, l'amore non ha necessità materiali.
L'amore è tutto, l'amore è niente.
L'amore è vita e morte.
L'amore non ha bisogno di nessuno fuorchè di se stesso

..poichè l'amore basta all'amore...

Nati per vivere ed essere vissuti.
Nati per soffrire, perchè con la sofferenza si arriva alla gioia.
Poichè non c'è gioia che nasce da gioia senza conoscere ciò che è la sofferenza stessa.

Amare può dare tutto, può dare niente.
Siamo noi a deciderlo,
e la nostra mano è nostro aiuto per ciò che facciamo
le nostre parole sono i nostri messaggeri
il nostro cuore è la nostra anima di amore...
di più non possiamo...

...poichè l'amore basta all'amore...

Tuesday, 26 August 2008

parole sussurrate

Dai poco quando doni cio' che hai.
Quando doni te stesso, solo allora dai veramente.

Thursday, 21 August 2008

something

Everything is all I think when I look at you...
And your everything makes me feel speechless.
It seems a discrepancy, but it's ok, i swear.

What will happen in the next months?
I'm studying for 4 exams i'll have in September and then start to study again for University in October.
Hope to pass all exams so then I can start to think what I'm going to study for my thesis.
I was thinking something about the Fractal Architecture and Fractal Art.
It should be an interesting argoument. what do you think?

At the moment I'm really relaxing in my sweet house and preparing to go back to Milan :)

See you all readers

Filippo

Saturday, 16 August 2008

When you say nothing at all

It's amazing
How you can speak
Right to my heart
Without saying a word,
You can light up the dark
Try as I may
I could never explain
What I hear when
You don't say a thing

Tuesday, 12 August 2008

architettura

Il poter toccare la tridimensionalità di un’opera è un’occasione perduta per il dipinto che ha il puro scopo di impressionare. Il vivere l’architettura in prima persona e far si che entri a far parte della nostra vita come rifugio e liberazione della nostra mente e dei nostri spazi.
All’interno di essa noi possiamo a nostra volta trovare del coraggio nel riadattare questo edificio, con egoismo, in modo da soddisfare le nostre pure esigenze. L’architettura quindi è arte, è comunicazione visiva e tattile, è sentimento.

Un sentimento molto delicato al quale dobbiamo prestare molta attenzione perché può caderci addosso da un momento all’altro, può perdere il suo vistoso e nascosto significato, può smettere di parlare con noi appena noi rinneghiamo la sua esistenza. Ma non smetterà mai di comunicare con ciò che le sta attorno ed esprimere i suoi primordiali principi al contesto in cui vive.

L’architettura sconvolge, come un quadro in una stanza vuota, come un’aquila che vola, come “io” che mi guardo allo specchio.

pensieri

Come dire che un alito di vento è diventato un vortice che mi trascina via e mi sta facendo cambiare volto; e sta cambiando aspetto anche a questo mondo.
Forse è un po' di eccitazione quando si va incontro a delle nuove esperienze, ma forse questa volta è un po' più intensa (senza "un po'") . Forse è solo un abbaglio, ma non ne sono sicuro.

Certamente è qualcosa di profondo...

...e forse qualcosa di inguaribile...


Non sto parlando di architettura, sai?

L'architettura lascia un segno indelebile alla cultura dell'umanità, questa cosa lascia un segno indelebile a me e a te.

Monday, 28 July 2008

Monday, 2 June 2008

Life.Arch


Aperto finalmente il nuovo sito di Life.Arch - Fiippo Zordan e Andrea Zago.
Mi raccomando visitatelo e fatemi sapere!

Monday, 28 April 2008

Contest Nasa Ames - Won!




In seguito al concorso svolto per NASA Ames (concorso indetto da NASA rivolto a tutti gli studenti del mondo) nel quale il nostro gruppo è riuscito a classificarsi in Prima posizione, volevo ringraziare tutti coloro con cui ho potuto lavorare!

Ringrazio Adela Gimenez e Giorgio Gaviraghi!
I grafici
I colleghi dall'Uruguay
A tutti gli altri collaboratori

E' stata una bella esperienza!

- -
Filippo Zordan

Wednesday, 26 March 2008

at the beginning

L’origine divina dell’architettura segna, lungo i secoli, un percorso che circoscrive ciò che è l’incarnazione della fede, non solo cristiana. L’architettura segna popolazioni per secoli e millenni come gli egiziani, i greci e tutte le grandi credenze divine.

Architettura come gesto divino, sacro, al quale l’uomo riflette dall’esterno e prega quando ci si trova dentro. Come quando osserviamo un quadro e la nostra mente rimane abbagliata dalle linee così perfette con le quali comunichiamo.

Ma non sempre l’arte, e l’architettura, è composta da disegni le cui linee sono collegate tra loro in modo da formare una figura riconoscibile ai nostri occhi e che ci permetta di associare l’immagine che vediamo ad un elemento esistente, o esistito. Non sempre cogliamo l’essenza dell’opera quando la vediamo per la prima volta, può capitare che ci serve tempo per capire, per comprendere e immaginare ciò che un dipinto, un’architettura, vuole comunicare.

Un’opera d’arte a volte vuole comunicare terrore, miseria, sporcizia, può essere astratta o incomprensibile, può essere anche bella, dolce e tenera, feroce e bizzarra. Così un’opera architettonica si manifesta, come un’opera d’arte alla quale si aggiungono degli elementi molto significativi.

Il poter toccare la tridimensionalità di un’opera è un’occasione perduta per il dipinto che ha il puro scopo di impressionare. Il vivere l’architettura in prima persona e far si che entri a far parte della nostra vita come rifugio e liberazione della nostra mente e dei nostri spazi. All’interno di essa noi possiamo a nostra volta trovare del coraggio nel riadattare questo edificio, con egoismo, in modo da soddisfare le nostre pure esigenze. L’architettura quindi è arte, è comunicazione visiva e tattile, è sentimento.

Un sentimento molto delicato al quale dobbiamo prestare molta attenzione perché può caderci addosso da un momento all’altro, può perdere il suo vistoso e nascosto significato, può smettere di parlare con noi appena noi rinneghiamo la sua esistenza. Ma non smetterà mai di comunicare con ciò che le sta attorno ed  esprimere i suoi primordiali principi al contesto in cui vive.

L’architettura sconvolge, come un quadro in una stanza vuota, come un’aquila che vola, come io che mi guardo allo specchio.

Saturday, 8 March 2008

Eco - Friendly Competition

arcspace.com and ecolandnow.com, in collaboration with INBAR - International Network for Bamboo and Rattan, invite architects, designers and students to take part in an international competition at arcspace Island in the virtual community, Second Life.
The winners, selected by an international jury in Second Life and Real Life, as well as by public vote, will be invited to assist with the construction in China or Hawaii.

Tuesday, 19 February 2008

INNAMORATO

INNAMORATO
sento vedo e sento
cos'è tutto ciò?è ciò che rende reale un pensiero
un'architettura è la realtà di un pensiero costruito con la ragione

la ragione di chi?
di un poeta
appunto
chi è questo poeta?
è il progettista che opera applicando la poesia alla razionalità
cos'è la poesia?
è il cuore
e cos'è il progettista?
un perfetto innamorato

Monday, 18 February 2008

Thoughts about Gateway

THOUGHTS ABOUT GATEWAY
(italian)
quello che è un nastro nel cielo
un arcobaleno di emozioni che vibrano nell'aria
come uno streaming che fa battere i cuori alle persone
così quando vedo quel filo di metallo crescere da terra e precipitare al di là del bosco
le mie emozioni si alimentano,
fanno giochi con i pensieri che mi sussultano
mi chiedo che fine farà quel nastro
dove andrà a sbattere?
in un prato?
in mezzo ad una piazza?
nasce dalla terra
cresce
così l'occhio del visitatore si emoziona
quando l'ho visto mi commossi e allora capii
l'architettura commuove
(english version)
what a rainbow of emotions
is a tape in the sky that vibrate in the air
like a streaming wich strike the hearts to the people
therefore when I see that thread of metal to grow earth
and to throw down on the other side of forest
my emotions are fed,
they make games with the thoughts that make me think
I ask myself what end it will make that tape
where will go to blink?
on the grass?
in means to one public square?
it is born from the earth grows therefore the eye of the visitor is touched when I have seen it
I affected myself and then
I understood the architecture affects